Huawei e il 5G: la UE non imporrà divieti, la scelta passa ai singoli Paesi
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5G e cibersicurezza, dallUE una raccomandazione ma niente veto a Huawei
CIO DI CUI NON SI PARLA NELLA RACCOMANDAZIONE
Ciò di cui non si discuterà sarà il ruolo (leggasi il pericolo) di Huawei e delle sue infrastrutture 5G: la Commissione Europea non ha infatti accolto le pressioni USA sulla necessità di estromettere l’azienda cinese dal mercato. La battaglia tra il Governo di Trump e Huawei è in pieno svolgimento (ora c’è anche una causa in ballo presso una corte federale in Texas), ma per il momento l’UE ha deciso di non prendere posizione in merito affidandosi piuttosto alla direttiva NIS che dal 2016 stabilisce le linee guida sulla sicurezza in rete e i sistemi di informazione. Ciascun singolo Paese sarà comunque libero di applicare o meno il ban proposto dagli Stati Uniti: a tal proposito, la discussione in Italia è in corso, con il Governo intento a valutare un'eventuale estromissione di Huawei dal mercato nazionale.
Huawei e il 5G: la UE non imporrà divieti, la scelta passa ai singoli Paesi
La Commissione Europea ha condiviso il rapporto finale contenente le raccomandazioni agli stati membri per quanto riguarda il tema della cibersicurezza - la notizia era stata anticipata pochi giorni fa da Reuters. Si conferma che non verrà messo in atto alcun veto nei confronti di Huawei a livello europeo, lasciando ai singoli Stati la libertà di agire sulla base del rischio rilevato per la sicurezza nazionale.
Emergono ora nuovi dettagli che ci offrono un quadro più completo della vicenda. Sebbene infatti la UE non sia intenzionata a prendere una posizione unica a nome dei membri, ha però stabilito che gli Stati dovranno completare una valutazione dei rischi legati al coinvolgimento di Huawei nel tema 5G entro giungo 2019, mentre prima della fine dell'anno saranno stabiliti standard di sicurezza minimi che verranno applicati a tutta l'Unione.
In particolare, i Paesi dovranno aggiornare i propri requisiti di sicurezza per i fornitori di servizi e infrastrutture sulla base della valutazione svolta. Inoltre, ogni Stato avrà il pieno diritto di escludere determinate società dal mercato interno qualora queste dovessero rappresentare un rischio alla sicurezza nazionale, nel caso in cui non siano in grado di rispettare le norme locali. Lo scopo è quello di rendere i Paesi parte attiva del processo di selezione, dal momento che spetterà a loro svolgere analisi e valutazioni informate, che consentano quindi di prendere misure mirate senza procedere a divieti generici.
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